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Mi sono chiesta, parlando tra me e me, come mai in questo momento così particolare in cui quasi tutti stanno facendo delle grosse riflessioni, a me non è venuto su niente?

Porca miseria, la catastrofe del secolo, che paventa scenari apocalittici sia a breve che a lungo termine.

Isolamento, morte e solitudine.

Povertà e disperazione.

E io niente?

Forse non sto bene. Forse non mi rendo conto. Come diceva mia madre (e mi faceva incazzare a bestia), ?ma ci sei o ci fai??, alludendo al fatto che rimanevo positiva in situazioni che a lei sembravano inaffrontabili.

Ci ho riflettuto. Parlo spesso con me, forse anche troppo ma non posso farne a meno.

Scarto a prescindere l?incoscienza. Sono molto presente e consapevole di quello che sta accadendo. Anche se per una scelta fatta diverso tempo fa non guardo i tg, sento chiaramente che sta accadendo qualcosa di eccezionale.

Seguo più o meno tutte le indicazioni che ci danno, non esco se non per necessità, mi lavo spesso le mani, cosa che prima non facevo. Se esco e vado in un negozio metto la mascherina.

La cosa che più mi ha colpito è l?altoparlante che dice ?state a casa, è vietato uscire?.

Questo sì, questo è inquietante.

Ma nonostante questo sto vivendo come se questa fosse una specie di grandiosa manifestazione della Vita.

Capisco che possa sembrare strano, offensivo, poco rispettoso, controintuitivo.

Che c?entra questo con la Vita?

Un?energia capace di farci fare a tutti la stessa cosa.

A tutti, non solo nel nostro paese, nella regione, nel nostro stato , ma nel mondo intero.

Mi affascina il potere dell?attenzione.

Il nostro grande potere.

Un laser, che possiamo puntare su qualsiasi cosa.

Presente, passata, futura, reale o immaginaria.

Adesso l?attenzione di tutti noi è più o meno sulla stessa cosa.

È come se qualcuno avesse preso una calamita gigante e ce l?avesse avvicinata.

Noi, come filamenti di metallo ci siamo magnetizzati, alzati in piedi e rivolti tutti verso di lei.

Sì, ma questo potere è generato da una malattia, dalla morte. Potrebbe sembrare una cosa negativa. Ma stranamente sento, anzi so, che non è così.

La forza che ci sta attraendo è la forza della Vita.

Non ci sta punendo, o usando, o neutralizzando.

Ci sta facendo capire.

Come la mamma gatta acchiappa i micetti dal collo che sembra fargli male, invece li sta portando in un posto sicuro.

La Vita ci sta portando in un posto più sicuro.

Io offro il mio collo alla mamma gatta.

Portami. Io vengo.

E mentre andiamo guardo, ascolto, sento tutto quello che c?è da sentire.

Non ho bisogno di pensare che andrà tutto bene, perché va sempre tutto bene.

Allora il cuore si apre, e fa entrare e uscire meglio quello che fino a poco fa era un po? stagnante.

La forza dell?amore è ancora più potente e chiara. Qualcosa di meraviglioso sta nascendo.

Il dolore che senti è il travaglio che è iniziato.

La paura è eccitazione per qualcosa di straordinario e nuovo.

La fatica è il superamento di un limite che è solo fisico o psicologico ma che la nostra anima non possiede.

E come in ogni parto difficile l?aiuto ci viene dal profondo.

Il profondo di un respiro.