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My ImageQualche tempo fa ho fatto un sogno.

Io sogno tanto, da sempre.

Era abitudine a casa mia parlare dei sogni della notte, un po? meno di quelli di giorno e infatti quella della definizione di un obiettivo nella vita è un?abilità che non ho mai avuto.

In compenso quello che succede di notte quando dormo mi affascina.

Per me è una seconda vita.

Come la prima, quella un po? più conosciuta e commerciale, è multidimensionale.

Anche nella vita dei sogni c?è il corpo, anche se ha i superpoteri, se non si rompe e non fa male, se non ha limiti né peso.

E ci sono le emozioni, che a differenza di quello che accade al corpo, quando ti svegli rimangono.

Se ti ferisci o muori nel sogno, quando ti svegli non hai lividi o graffi, ma se ti innamori o ti arrabbi, quelle sensazioni te le porti con te tutto il giorno.

Almeno per me è così.

E questo è il bello.

Come un cinema sempre aperto ma con tanti vantaggi extra.

Intanto è gratis, non costa niente ed è democraticamente alla portata di tutti.

Poi è infinito. Non si esaurisce, non si scarica, non va in riserva, c?è sempre, basta chiudere gli occhi e aspettare.

È sempre nuovo: raramente il sogno si ripete uguale. Magari varia un po? in qualche sfumatura ma è sempre nuovo.

E poi ti parla.

Sì, ti dice delle cose segrete che non conosci di te e ti porta i messaggi di un mondo strano.

Non sempre li capisco, ma so capire quando sono importanti.

Come questo che scrivo qui, sperando che facendolo diventare un po? più vero, magari stanotte mi sogno la spiegazione?

Ero in viaggio, in una specie di villaggio, tipo di indiani con le tende colorate e terra arancione.

C?era una ragazza molto bella, che conosco ed esiste veramente. Si chiama Yris.

E con lei una signora anziana, credo fosse sua zia.

La zia è un po? scazzata? non ha voglia di avermi intorno ma mi chiama senza troppe cortesie.

Lei è seduta a terra con le gambe incrociate e davanti a lei un po? di terra arancione.

Prende un bastone e mi dice ?Guarda!?.

Disegna un cerchio a terra e dal cerchio emergono due parole.

Non impresse, ma sopraelevate come scritte con dei mucchietti di terra.

Le parole sono carine, sono due, sono simili, sono sorelle.

Sono corte e si distinguono per una sola lettera.

Mi colpiscono quasi di più per la forma che per il significato.

Le parole sono

SEI

SAI

E qui mi sveglio.

Niente di che, nessuna folgorazione, nessuna emozione travolgente, nessuna illuminazione.

Ma Sei e Sai mi sono rimaste semplicemente in testa.

E lì le lascio macerare, le ho piantate (o forse le ha piantate la zia di Yris) e aspetto che fioriscano in qualche modo?

Per il momento le annaffio e le concimo con l?attenzione, l'intenzione e un pizzico d?amore che sta bene dappertutto, come il basilico!