Tra le varie forme di energia che trovo in giro quella della musica mi colpisce sempre tanto.
È strana perché è fatta di materia e aria, di numeri e di anima, di corpo e di emozioni.
Una porta, un ponte, un filo.
Un soffio, un tuono, una lama, una piuma.
È capace di entrarmi dentro dalla pelle. Sembra che passi dalle orecchie ma non è così.
Questa è l?illusione della mente che ha bisogno di spiegare.
Trovare una meccanica del suono che poi passa alla lettura della mente che attiva un?emozione in base al vissuto.
Tutto vero. Ma la verità non è interessante, almeno non quella che cerca la mente.
La Verità, come l?Amore, sono oltre ciò che puoi infilare dentro un manuale di anatomia o psicologia.
Io vedo e sento con il corpo.
E il corpo non ha bisogno di spiegazioni, beato lui.
Sento nel senso di percepire e anche nel senso di ascoltare.
In inglese ci sono due parole diverse per questi due significati. A me non servono.
È una meraviglia, che a volte è ostacolata dal pensiero che analizza e categorizza, ma sempre più spesso in questo momento della mia vita, accade il miracolo.
Come nei migliori film dove il finale è a sorpresa, questo mi accade proprio ora che il corpo sta perdendo sensibilità.
Ma nel mondo dei simboli e del Senza Nome, probabilmente tra poco mi apparirà più chiaro.
Per il momento sto alzando il volume.
Il volume del sentire.
Non solo come intensità ma anche come varietà.
Voglio sentire di più, ho pronunciato questa intenzione, e l?Universo risponde sempre alle richieste sincere.
Mi sta facendo sentire di più. Mi porta su un piatto d?argento esperienze di contatti nuovi.
E così la musica che già da sé sa fare tutto, è diventata corpo.
Scavalcando la mente che cerca significati nei testi delle canzoni e le emozioni che seppur meravigliose, mi portano un po? via, mi arriva anche qualcos?altro.
Che va oltre tutto questo, e mi fa sentire come se fossi io lo strumento che suona.
La musica non entra, ma esce.
Vibra e accorda ogni singola cellula, pulisce e rigenera, illumina e massaggia.
Fa tutto quello che potrebbero fare delle mani su uno strumento, ma lo fa vibrando.
In modo sottile e delicato accende ad uno ad uno ogni atomo del mio corpo che non è più confinato dentro la pelle ma diventa anche l?aria che c?è intorno.
Ora, solo ora possono arrivare la mente con le sue memorie e le emozioni con i loro tuoni.
Ora possono far parte dell?orchestra e suonare.
Come da Beethoven, sordo, è nata la magia, da me sta uscendo qualcosa di nuovo che ancora non riesco a ?sentire?.