La mia energia
Non è mia, è di tutti, io ne prendo solo in prestito un po? e la uso.
Poi per indole e abitudine, ne restituisco sempre un po? di più, come quando la vicina mi presta due uova e io gliene regalo quattro.
Ma come funziona?
Me lo chiedo perché la mia mente è famelica e compulsiva.
Vuole capire, vuole sapere.
E la prima cosa che fa è fare quello che fanno tutte le menti del mondo, ricorda.
Cerca nella memoria qualcosa di simile.
Trova mille metafore e paragoni.
La calamita che attrae e respinge a seconda della posizione in cui si trova.
Ma non solo la posizione in cui si trova lei, fondamentale è anche la posizione dell?altra calamita.
Ecco che l?energia è dipendente e influenzata da due cose:
la prospettiva e la relazione.
Quella del magnete è la metafora che più ritrovo, ma il mondo della mente, anche se ricco e dinamico, ha i suoi limiti e non può spiegare tutto.
Allora mi arrendo, lo so fare molto bene.
È una mia caratteristica molto allenata che in passato mi è poco piaciuta quando indossata da me.
La consideravo una debolezza.
Non avere mai un?opinione decisa, avere difficoltà nei confronti, vivere nel dubbio e nell?insicurezza.
Sentirmi sempre dire: ?non farti trattare così, ribellati?, ?Possibile che non prendi mai una posizione?.
E un po? ci credevo? ma allo stesso tempo sentivo dentro che non ero solo la vittima, la buona o la debole.
Ho la netta sensazione, nonostante le apparenze, di non aver mai sopportato nulla nella vita.
Di avere sempre scelto io se stare o meno in una situazione.
Sempre.
E se in alcuni casi c?erano dei rospi da ingoiare, dalla mia prospettiva si vedevano cose che gli altri non vedevano.
Provando a spiegarlo trovavo sempre grandi difficoltà.
Agli occhi di tutti sembra sempre che io stia giustificando la mia mancanza di carattere, il mio buonismo, la mia difficoltà a prendere una posizione e di conseguenza delle responsabilità.
Non è così.
Ora lo so.
Ora uso questa mia ?poca definizione? per leggere la vita.
E maneggiare l?Energia da come sono io è facile.
Meno denso sei e più funziona!
Mi piace imparare ad ogni respiro come restare trasparente.
E quando faccio così il vento mi trasporta.
Da una parte mi chiama, dall?altra mi spinge.
Mi porta su e mi porta avanti.
Mi fa un po? paura, ma solo un po?.
Perché io so, e basta che respiro.
A volte smetto anche di respirare, come se non servisse, e la vita mi passa attraverso.
Le piccole cose diventano onde che mi trasportano.
Un fastidio di bambini che litigano mi porta di sopra a cercare un libro.
Il libro mi porta su una poltrona in una stanza silenziosa dove non vado mai a leggere.
La posizione nuova mi fa apparire una domanda, e la domanda porta con se la risposta che sto cercando da anni.
Lo vedo come funziona, mi sento chiaramente trasportata, presa in braccio, accompagnata, da una guida silenziosa e invisibile che per fortuna io riesco a percepire.
È nella mia preghiera della mattina:
riesco a parlare con il silenzio e a vedere ciò che gli occhi non vedono.
E sempre nella preghiera, alla fine c?è il ringraziamento.
Grazie per ricordarmi continuamente chi sono.